Lunedì 1 maggio: Gorfigliano piange Giuseppe Casotti detto Pannè.
Un conciso epitaffio che appare quasi insignificante per chi non conosce le Apuane prima del soprannome di uno dei suoi figli prediletti.
Pannè il tuttofare, asciutto come le sue vette e sincero come le sue buche tanto da meritarsene la più grossa ancora da vivo. Istinto contro scaramanzia.
Alla speleologia hai regalato il tuo fiuto da bracconiere. Buche come cinghiali perché così era la tua terra.
Cosa rimane oltre quella pista sfasciacarrozze, coperta dalla polvere, da una bufera di neve o da una infida lastra di ghiaccio?
Ci restano quei brindisi torcibudella a suon bicchierini di Gambadilegno raccontandoti cosa brillava dopo il sifone della tua Fanaccia.
Ci restano i tuoi occhi lucidi e incavati quando ti abbiamo regalato la roncola bresciana.
Ci resta quella faggeta nel vento da guardare all’ingresso sdraiati con te.
Ciao Pannè
I bresciani del GGB