Durante la notte di sabato 21 Maggio abbiamo congiunto la 791 al Ramo dell’ Erba Rossa (zona Chiusetta) dell’Omber en banda al Bus del Zel.
Ora riportiamo la cronistoria di due dei partecipanti alla punta: Giorgio ci raccontera’ i fatti visti dalla squadra in Omber, mentre la Vicky descrivera’ gli avvenimenti “dall’altro lato”, dalla 791.
Lo avevamo ipotizzato ancora a Dicembre, quando con grande decisione riprendevamo i lavori in 791: all’epoca mancavano ancora 100 metri di dislivello, ma andammo comunque a metterci il naso, nel vero senso della parola: la speranza era di fiutare l’odorizzazione che i nostri amici stavano effettuando sul fondo della 791.
Odorizzazione che lì, nell’Erba Rossa, diede esito negativo, ma che poi portò, comunque, alla giunzione ottanta metri più in alto, nel ramo della M, come raccontato nei precedenti articoli su questo sito.
Le successive esplorazioni e topografie non fecero altro che avallare le nostre ipotesi: la frana terminale della 791 ora era, effettivamente, vicinissima al ramo dell’Erba Rossa: circa 6 metri in pianta e qualche metro di dislivello.
Ma dove cercare il passaggio giusto, in quel caos di massi e labirinti sotto la frana?
Decidiamo così di rispolverare la ormai collaudata e fruttuosa tecnica delle due squadre: una in Omber e l’altra in 791.
Sabato 21 ci ritroviamo al solito parcheggio: io ed il Don (Stefano) andiamo in Omber, all’Erba Rossa; Roberta, Vicky, Gabriella, Mauri, Jury, Mauro Pis e Carlo entrano in 791.
Poiché sul fondo della 791 si perde un piccolo attivo e nella zona dell’Erba Rossa ne arrivano due di medesima portata, decidiamo che la squadra in 791 effettuerà una leggera colorazione dell’acqua con qualche grammo di innocua fluorescina sodica.
Alle 13.00 siamo in Omber, nella saletta Cordina, dove i due attivi confluiscono e attendiamo. L’acqua rimane inesorabilmente trasparente fino alle 14.30, quando quella proveniente dal ramo dell’Erba Rossa inizia lentamente a colorarsi: è la conferma che attendevamo.
Risaliamo decisi il meandro soprastante ed oltrepassata l’ennesima strettoia ci ritroviamo in una saletta con una frana per soffitto. Sembra proprio il posto giusto.
“Sssssst… mi sembra di sentirli” dico al Don
“Si, si, e’ la voce del Mauri” mi risponde lui!
L’adrenalina sale alle stelle e così pure l’emozione. Ci viene naturale sfogarci urlando fino al mal di gola, ma loro non ci sentono. Provo a spostarmi un po’ più a monte lungo il ramo, ma niente da fare. Quando ritorno trovo il Don ancora che urla ma, con sorpresa, questa volta quelli in 791 rispondono!
In preda all’euforia stimiamo che ci sono almeno 3 metri di frana da rimuovere sopra di noi; quindi tutti al lavoro!
L’instancabile squadra del piano di sopra in poche ore sposta più di 2 mc di materiale, fino ad aprire un pertugio attraverso il quale riusciamo ad intravederci.
Il Mauri finalmente riesce a passarmi il “leverino”, con il quale abbiamo intenzione di smuovere 3 grossi massi tra loro incastrati. Un colpo secco, ed e’ giu’ tutto!
Ora il passaggio è aperto: GIUNZIONE FATTA!
Salgo per primo mentre Vicky filma lo storico momento, dopodiché baci, abbracci e foto di rito coronano il grande risultato, frutto di un duro lavoro.
Anche questa volta io ed il Don torniamo da una strada diversa da quella fatta all’andata!
Voglio congratularmi con il nostro gruppo per la dedizione e l’entusiasmo con cui sempre si organizzano e si portano avanti queste esplorazioni. Grazie GGB, un gruppo “impressionantemente impressionante”!
Giorgio
La punta inizia gia’ con una strana sensazione: ci ritroviamo stupiti quando ci rendiamo conto che possiamo entrare tutti dalla 791 per poi dividerci in sala giunzione!
Don e Giorgio passano cosi’ in Omber e raggiungeranno il ramo dell’Erba Rossa percorrendo il ramo della M e, da li, scendendo in Chiusetta, mentre io (Vicky), Pis, l’amico pompiere Carlo, Zia Gabri,Zia Roby, Jury e Mauri proseguiamo verso il fondo della 791, a –190 metri.
Nelle ultime 2 settimane a Serle non ha piovuto, di conseguenza l’attivo del salone Specchio delle Brame è ridotto quasi a stillicidio: decido quindi di anticipare l’immissione del colorante rispetto ai tempi prestabiliti, in quanto presumo che il suo viaggio sarà molto lento.
Intanto il resto del gruppo lavora per creare un by-pass comodo rispetto allo stretto pozzetto finale e fan sparire un grosso blocco che preclude il passaggio.
Nonostante il vociare e il gran rumore di massi spostati la Roby a un certo punto urla: SILENZIO!!………….tutti fermi immobili,si trattiene il respiro e …. Toc toc toc ! Sono loro!!! I colpi di mazzetta di sentono chiaramente! Inizia un allegro dialogo fatto a colpi di martello: “toc toc tic toc tic toc” … solo che il rumore sembra provenire davanti a noi.
Provo a muovermi lungo la via che ritorna alla base dei pozzi Kunz!, ma non sento nulla.
Intanto Jury ha allargato la stretta via verticale che sprofonda per circa 2 metri e che poi sembra proseguire orizzontale, ma lui non riesce a passare.
Provo io, riesco con qualche difficolta’ a superare la strettoia, e mi ritrovo in una saletta comoda con un fondo di fango misto a sassi. Controllo se c’è qualche pertugio, ma nulla; sento meglio i colpi dei ragazzi in Omber e così, non avendo la mazzetta , mi metto a urlare. OOOOOOBIIIIIOOOOOOP…… VICKYYYYYYYYYYYYYY!!!!!
Bellissimo, il Don mi ha risposto!! Subito dopo riconosco anche la voce di Giorgio.
Mi metto a scavare vicino alla parete: la mia sensazione e’ che si trovano esattamente sotto . Arrivano tutti gli altri a darmi man forte e più si scava, più la loro voce si sente meglio.
Siamo poco attrezzati per lo scavo , così il lavoro di rimozione fango e sassi risulta lento, ma questo non ci demoralizza, anzi, il morale è altissimo: respiriamo l’odore della giunzione e io, zia Gabri, la Roby e Mauri siam d’accordo che non si esce finchè non colleghiamo. Purtroppo alle 18:00 Jury,Pis e Carlo, causa impegni serali, devono per forza iniziare a risalire.
Giorgio comunica che sopra le loro teste c’è la frana ma e’ pulita: solo rocce, niente fango…da noi invece il contrario. Mah… dubbi… saranno di fronte? Sopra? Inizio a scavare in un altro punto e Giorgio mi dice che ora mi sente molto piu’ vicina. La conferma arriva poco dopo: ora i due in Omber vedono cadere dall’alto dei sassolini. E allora VIA! Io, Roby e la Gabri ci alterniamo per togliere fanghiglia e sassi; Mauri addetto alla rimozione blocchi pesanti.
Dopo un altro mezzo metro di scavo vediamo filtrare dal basso la luce! Qualche altro sasso e io e il Don incrociamo gli sguardi!!!
Siamo però distanti ancora un paio di metri, con tanti grossi macigni che ci separano.
I due lì sotto, fermi da circa 6-7 ore, iniziano a sentir freddo. Decidono di ripartire verso l’uscita: secondo loro si dovrà tornare con mezzi di disostruzione piu’ adeguati. Comunque Mauri prosegue instancabile lo scavo. Passano 15 minuti e Giorgio e il Don sono ancora lì: non hanno il coraggio di abbandonare il campo.
Nel tornare per l’ennesima volta a salutarci. Giorgio si stupisce nel vedere il Mauri molto piu’ vicino rispetto alla volta precedente. A questo punto accantonano definitivamente i piani di uscita e decidono di restare ad oltranza.
Dopo pochi minuti si arriva finalmente al contatto: non e’ la stretta di mano come per la prima giunzione, ma un mano-piede ma che, ovviamente, fa ugualmente esplodere la gioia.
A questo punto la situazione si evolve rapidamente e, dopo che da sotto viene eliminato l’ultimo ostacolo rappresentato da dei grossi massi incastrati, alle 21.30 salgono dall’Omber Giorgio e il Don abbracciando con noi, idealmente, tutto il Gruppo Grotte Brescia.
Un’altra giunzione nel giro di poco tempo, un’altra grande emozione!
GRAZIE RAGAZZI!
Vicky