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Meno 850m all’Abisso Over 50!

21-22 Settembre 2013

Il weekend scorso finalmente il ritorno alle Apuane dopo lo spauracchio del terremoto estivo. Appuntamento allora ad Aulla al solito discount per la collaudata squadra bresciana-genovese diretta ad Over 50. L’ultimo nato dellaVal d’ Arnetola, che da giugno ci aspetta a 30 metri dal fondo di un inquietante p.200, pressapoco a -640 di profondità.
Dopo l’oretta e mezza di sudata da Campocatino, è durissimo lasciare il tepore di una giornata estiva per quell’alito gelido da ingresso basso. Dall’ingresso a -90 la via è un altro dei capolavori di disostruzione artistica: che il gruppo Martel esponga agli Uffizi! Poi gallerie enormi sugli scisti, meandri scolpiti e pozzoni lungo una sola inesorabile frattura.
L’attivo è scrosciante ma nulla rispetto alla scorsa volta che il disgelo aveva proiettato in un’uscita di canyoning! In un paio d’ore siamo all’enorme salone (-350m circa) che traversiamo su cornicioni sospesi. A -420 ecco la bizzarria di un by-pass da record: una condottina dal vento furioso che risale 20 metri per riscenderne 40! Sotto, a fianco di un laghetto di cristalli lui: il vuoto, il p.200. Bruttino e severo.
Dopo i primi frazionamenti ecco un bagnatissimo traverso sotto il getto pur di lasciare l’attivo. Scendendo ripuliamo ciò che era sfuggito ai bravi Francesco ed Herba l’ultima volta mentre dei detriti e dei raccapriccianti noduloni di selce incombono dappertutto. Alcuni da farci ancoraggi, altri da nemmeno guardare, come quelli che avrebbero sibilato in risalita! Da metà la frattura si spalanca in un gran pozzo.
Questi 200 metri sono davvero lunghi ma dopo gli ultimi 2 frazionamenti mancanti arriviamo alla base. La diaclasi si inabissa ancora in un p.35 seguito da un mastodontico p75 per la gioia di chi ha portato la corda sin lì.
Alla base un paio di pozzetti sui quali il trapanino ci abbandonerà scatenando quindi una serie di armi sportivi. Poi finalmente il collettore, rombante tra i marmi grigi. Una bellissima serie di corridoi lunghi oltre 300m costellati di pozze e gradoni che ci guiderà, altimetro al polso, su un bel sifone alla profondità di 850 metri circa (quota 470, quella di base della zona).
Siamo io, Francesco e Benji con Alessandra, Davide, Andrea ed il mio vecchio amico Marc franco-rapallese, nascosti per più di un chilometro nella pancia del Tambura, sfiorati dai colossi come Chimera con la certezza, senza aver notato delle gallerie significative, che qualcosa di grande e verticale troneggi sopra le nostre teste .
Dopo 22 ore all’autoscatto di rito inutile cercare di essere seri: gli occhi da spiritati tradiscono una lucidità che non c’è più da un pezzo. Quando manca ancora la metà del biblico rientro: i 300km di asfalto in piena digestione e solo dopo il meritato brindisi…

Matteo Pota Rivadossi

sullo scivolo concrezionato della grande galleria, -380m circa

concrezioni all'inizio dello scivolo, -390 m circa

grande galleria a -400 circa

controluce sulla vasca piu' profonda

dall'alto una delle confluenze piu' significative della zona del fondo

personaggi inquietanti si aggirano lungo il collettore

lungo il collettore a -830m

sul sifone terminale a -850m circa

autoscatto dopo 22 ore di Over...


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