Sabato 26 ottobre siamo ritornati alla grotta di Aladino per l’immersione al sifone Smeraldo da parte di Gigi Casati e Luca Pedrali con lo scopo di risolvere il mistero della corda.
Siamo un gremito gruppo, tre speleo di Genova, tre di Rovereto, due del Progetto Sebino e undici di noi, tra cui due corsisti. Si, dico bene, due corsisti, perché questa uscita è anche l’ultima del nostro corso speleo.
Ci si incammina lungo il solito sentiero, che ormai conosciamo bene, e in un’ora e mezza circa arriviamo alla malga Casinei di Nova nei pressi del lago Casinei.
Dopo esserci rifocillati, l’esiguo gruppo del corso, istruttori e allievi, assistono ai preparativi della nutrita squadra che porterà al fondo della grotta il materiale degli speleo sub, necessario per l’immersione.
Finiti i preparativi entra in grotta prima la squadra degli speleo sub, poi quella del corso che, poche ore dopo, giungerà anch’essa al fondo.
Gigi e Luca si sono immersi da poco. La loro avventura termina dopo tre ore. Questa volta la risalita della parete su cui padroneggia la fatidica corda, fino alla sella, è facilitata dal livello più alto del sifone. Qui notano un altro sifone, che nell’uscita precedente Luca non aveva visto. Risalgono quindi, per circa trenta metri, una spaccatura ed entrano in un troncone di galleria che poco dopo si affaccia su un’altra frattura. A questo punto non possono fare altro che tornare anche perché hanno finito le corde a loro disposizione.
La partita non è ancora finita perchè Luca vuole verificare bene il sifone Smeraldo e immergersi anche in quello trovato sulla sella.
Si organizza un’altra uscita sabato 9 novembre. Questa volta siamo un gruppo costituito da tre speleo di Lavìs, uno di Rovereto, Luca e due di noi. L’ avvicinamento è fatto sotto una pioggia battente.
Rifocillati, entriamo in grotta. Abbiamo poco materiale da portare per Luca, perché il resto aspetta al fondo dall’uscita precedente.
Poche ore e arriviamo sul fondo della grotta a -350 al sifone Smeraldo. Luca si prepara e inizia l’immersione.
Anche per questo giro il livello del sifone è molto alto, più della volta precedente; buona cosa, gli faciliterà la risalita alla sella. Dopo circa un’ora Luca riemerge entusiasta per l’immersione anche se un sifone chiude e l’altro ritorna sul principale.
Torniamo a Sala Marenda per mangiare e preparare i sacchi.
Dopo aver lasciato dietro di noi pozzi, gallerie e meandri, giungiamo all’uscita dove abbiamo una sorpresa che mai ci aspettavamo. Ha nevicato. Alla malga consumiamo l’ultimo cibo rimastoci prima di incamminarci verso le autovetture.
Pensate che la favola sia finita?
Nell’immaginario collettivo ogni favola ha un lieto fine, ma questo noi non l’abbiamo ancora scritto…
Mauri