Calbiga, domenica 19 aprile ore 10:00
Siamo tutti impazziti di gioia! Quello che è abbiamo combinato ieri sottoterra ha davvero dell’incredibile: GIUNZIONE! Anzi due diverse giunzioni realizzate da 2 squadre sullo stesso collettore per un unico mostro da 17 km che si materializza dopo anni di sforzi. Langun-Gobingob (uno dei vuoti più grandi al mondo, esplorato nel 1987) si unisce a Borabot-Ludi Bito-Camparina Cave (scoperto nel 2009) che a sua volta si collega a Palaspas (sempre del 1987). Metricamente il complesso di Panayuran diventa la seconda grotta delle Filippine, coronamento di 3 spedizioni dedicate e di altre innumerevoli che abbiamo condotto in zona.
Ma vediamo la cronaca: entrata dal P.50 di Ludi Bito, la squadra di Gigi composta da me, Lillo, Claudio e Pirlo, ha raggiunto nuovamente il sifone a valle di Borabot-Ludi Bito-Camparina Cave. Gigi si è immerso (questa volta con abbondante filo ed aria a sufficienza per uscire dalla sorgente…) ripercorrendo i 150 metri di ieri e continuando per altri 120 (profondità max 6 m) fino ad una sala dove ha ritrovato il suo filo steso entrando dal sifone a monte di Langun. Il sifone che separava le due grotte ora sappiamo misurare ben 470 m!
Tutto ciò però potevamo solo sognarlo perché quel bastardone del nostro sub quando è riemerso ha finto di essere frustrato. Tra un porco e l’altro ha recitato di esser finito a -30 tornando per aver terminato l’aria! Ma come, esclamo io incazzato, due 7 litri ed un 5 in 20 minuti? E lui sommesso che, come per consolazione, ci parla di aver trovato a -30 m dei comuni pesci di lago: dei bellissimi boccaloni! Boccaloni? La nostra reazione è a quel punto un mix fulmineo di imbarazzo ed incredulità fino al suo urlo perentorio di “giunzione!” che spazza ogni dubbio, ogni incubo! Seguono urla di gioia strazianti, botte ed abbracci come già descritto per casi analoghi dai migliori etologi…
Nello stesso istante, 3 km più a monte dello stesso fiume sotterraneo, avveniva il secondo miracolo: Simon ci riprova dall’inghiottitoio di Palaspas. Lo accompagnano Rok, Tanja, Barbara e Davide. E’ determinato come un kamikaze: con visibilità di 1 m percorre 65 m (profondità max 15 m) passando un pericoloso caos di tronchi mobili fino a ritrovare la sagola del suo quinto sifone fatto ieri da Borabot a monte!
All’uscita del sifone, che ora quindi misura 300 m per la via diretta ma ben 500 m in totale, lo attende la seconda festa di urla capitanate da Davide che colora di sguaiata brescianità tutto quanto…
Come fossimo sincronizzati poi ci ritroviamo a Panayuran (preferibile a Panayoran usato fin ora) al solito campo da basket tutti esultanti. Allora giunzione? Noi sì e voi? Sì noi sì, ma voi? Ma allora son due davvero, che storia!
Il resto, le urla sotto la lamiera battuta dalla pioggia, l’arrivo trionfale al campo base di villa Calbiga, gli spruzzi con il tubo dell’acqua come doccia tribale, anche i tonni alla griglia innaffiati da incalcolabili litri di San Miguel, saranno parte dei nostri ricordi. Per sempre.
Matteo Pota Rivadossi