Calbiga, giovedì 23 aprile h 23:20
Dopo tre intense ore di trattative per pagamento dell’affitto e compenso della cuoca (costato un botto per gli standard filippini), riportiamo di seguito le vicissitudini della giornata. Per l’ennesima volta (diobaboy) questa mattina siamo entrati in Langun con ben sette portatori. La squadra composta da Gigi, Simon, Rok, Benji (il Puzzola) è scesa per l’ultima volta nel ramo a valle per tentare il tutto per tutto nel terzo sifone. A Gi-Gi Depardieu, attrezzato con bi-bombola da 12 litri, il compito di trovare un passaggio nel salone terminale sommerso già raggiunto qualche giorno prima.
La mini-squadra composta da Claudio (il Mezzalama) e Pirlo (il Pirlo) invece si è fermata poco dopo il grande bivio per concludere l’arrampicata da cui Benji si era codardamente ritirato. Qui il sottoscritto e Claudio, attrezzati anche di ben sei paletti appuntiti in legno da conficcare nel fango, aprono le danze sotto gli sguardi sbigottiti dei portatori che continuano a ripetere: Dracula! Dracula! Claudio attacca subito la parete, raggiunge il punto dove Benji si era fermato e, dopo aver scagliato nell’eccitazione una stalagmite su Pirlo, continua imperterrito. Nel dubbio se salire da destra o da sinistra, tira dritto in un ammasso verticale di detriti e fango dove anche i paletti di Dracula si rivelano inutili. Claudio grida di felicità, è arrivato! La galleria c’è ma dopo 50 metri purtroppo chiude con fango e grosse concrezioni.
Di corsa abbiamo successivamente raggiunto il gruppo a valle in attesa dei sub non ancora riemersi. Dopo circa mezz’ora arrivano esultanti ma senza aver trovato la via per superare il terzo sifone pur avendo scandagliato la sala metro per metro, almeno per quel che ha concesso la visibilità, fino al fondo di – 27m per 100 m di sviluppo. Con il senno di poi il dubbio che la prosecuzione fosse lateralmente e più in alto, chi lo sa…
Daniele Pirlo Pirlo
Il bilancio di questi ultimi 2 giorni a Calbiga ahimè è un po’ magro: ieri, dopo un viaggio massacrante fino a Literon sbattuti sul cassone di un camion ad abbrustolire per 3 ore, per Gigi e Simon, armati di tutto punto, è amaramente sfumata la possibilità di immersione in Kalidungan, la sorgente del Calbiga River. Una valchiusana da sogno (non per niente è considerata un enchanted place) che, con i suoi 20 metri cubi/secondo, è anche una delle sorgenti più grandi del mondo! Ma perché? Semplice, per i soliti permessi maledetti negati a noi e all’amico (nonché grande speleo francese) Jean Paul Sounier a cui l’altro giorno, poveraccio è passato a trovarci, non hanno permesso di fare la sua spedizione a Can-Yawa (in cui l’obbiettivo era passare i sifoni). Ancora una volta per quei c…..ni nostalgici dei ribelli del NPA (basta giustificarli) che non vogliono gente vicino ai territori in cui pensano ancora di scorrazzare predicando Mao mentre privano solo i poveri contadini delle piccole opportunità provenienti da questo tipo di turismo rurale.
Che effetto mi ha fatto ritornare a Literon e riconoscere la casa dove nel 1994 io, Guido e Stefano Scala facemmo campo per 20 giorni fino ad essere bloccati dai guerriglieri! Da 21 anni speravo di sapere cosa ci fosse sotto il lago di Kalidungan: mi spiace che il bagno ristoratore al cospetto delle Lulugayan Falls sia stato giusto una magra consolazione benché sia un posto meraviglioso.
Oggi per me è stata un’avventura urbana spesa in Tacloban per la riconsegna del bombolone d’ossigeno. Senza sapere dove è stato preso, senza la ricevuta. All’andata ero seduto sulla bombola come Pecos Bill, al ritorno in balia di un autista kamikaze perennemente in sorpasso! E se ve lo dico io…
Proprio ora dai, una nota positiva. Arrivata gracchiante per satellitare dalla compagine di stanza a Barruz (Guido, Mauri, Davide, Lillo e c.): oggi i gnari hanno esplorato una grotta penosa che comunque ha dato 800 m di rilievo. Mentre sul fronte permessi d’accesso al grande traforo di Santa Cruz, aspettiamo tutti si sblocchi qualcosa. Di una storia delirante che vi racconteremo con calma e che ora ci limiteremo a definire un appassionante giallo…
Domani comunque si volta pagina: io, Gigi, Pirlo, Claudio e Benji raggiungeremo Barruz a 4 ore da qui mentre Rok, Tanja, Simon e Barbara partiranno in autobus alla volta di Manila: un grazie infinito a loro per averci accompagnato sin qui in quest’avventura!
Un abbraccio
Matteo Pota Rivadossi
La spedizione SAMAR 2015 ringrazia i partner tecnici CAMP, MONTURA, ALP DESIGN e AMPHIBIOUS