L’Acqua Bianca è una risorgenza carsica del bresciano con portata idrica considerevole: è situata a circa quota 680 m, a poco più di 1 km a nord della frazione Forno d’Ono, nel territorio comunale di Pertica Bassa (Bs), porzione centro occidentale della Comunità Montana della Valle Sabbia. Le sue acque vengono captate ed utilizzate dall’uomo per diversi scopi, tra cui quello idropotabile.
L’area carsica non ha limiti ben definiti e si ipotizza che comprenda le cime del Monte Ario (1755 m) e la linea di cresta della Pezzeda (1799 m) che creano un grande arco fino a comprendere il massiccio della Corna Blacca (2005 m). La zona non è stata oggetto di indagini speleologiche approfondite nel passato, dovuto al fatto che tutto l’areale, di circa 15 chilometri quadrati, non presenta forme di carsismo epigeo accentuato (anche se sono presenti alcuni pianori sparsi e doline visibili anche da ortofoto o su CTR 1:10000) mentre il resto del territorio è aspro, con pendii molto ripidi e quindi difficilmente accessibile.
Geologicamente la zona è discretamente complicata, con presenza di formazioni del Triassico Superiore e Triassico Medio, discretamente carsificabili come il Calcare di Esino (22) e il Calcare di Angolo (15) che come in questo caso ed anche in altri contesti (Monte Guglielmo) ospita risorgenze di acquiferi importanti (Tufere). La Corna Blacca è quasi per intero composta da Dolomia Principale (29), che non è molto amata dagli speleologi per la sua illusoria fratturazione, ma in presenza di alte quote e faglie evidenti può dare luogo a cavità con strutture interne di misure considerevoli. Di sicuro è una formazione ad alto potere assorbente. La successione di questi calcari è intercalata e comprende anche formazioni a preponderanza marnosa (Formazione di Wengen e Buchenstein, Calcare di Prezzo) con giaciture nel complesso poco inclinate e che purtroppo non aiutano gli speleologi a favorire l’accesso al sottosuolo. L’areale ipotizzato è interessato da una marcata fatturazione con faglie sub verticali orientate prevalentemente NE-SW e NNW-SSE.
Nel 2007, ma anche in anni successivi, il Gruppo Grotte Brescia dedicò attenzioni a questa importante risorgenza con diverse battute di ricerca sul territorio: fu effettuata anche un’arrampicata da Gianni Garbelli (GGB) che raggiunse la grande nicchia posta a circa 30 metri sopra le bocche da cui fuoriescono le acque, per constatare che purtroppo non vi è nessuna prosecuzione pur avendo una forma che richiama palesemente scorrimento in regime freatico (https://www.ggb.it/assalto-all%E2%80%99acqua-bianca). Anche l’ispezione con drone (giugno 2020) darà la medesima informazione.
La ripresa dell’interesse verso quest’area carsica bresciana e le prospezioni esterne di questi ultimi tempi hanno permesso di individuare nuove cavità dislocate in posizioni interessanti e diversi ingressi alitanti su cui insistere.
La bellezza della cascata spumeggiante merita anche solo una semplice visita perché è un vero spettacolo della natura: vedere tanta acqua sgorgare da una parete poi, per uno speleologo, è estremamente stimolante e fonte di sogni esplorativi sotterranei senza fine.
Sperando che perseveranza e impegnano diano qualche buon risultato, di sicuro insisteremo anche in questa bella porzione di carso bresciano.
Max Pozzo
(Underland – Gruppo Grotte Brescia)
video su You tube: https://youtu.be/gSrXjgTvsY4
La sorgente Acqua Bianca: panoramica con drone – Foto Max Pozzo (Dji Phantom 4 Pro)
Sorgente Acqua Bianca: il nicchione raggiunto da G. Garbelli nel 2007 - Foto Max Pozzo (Dji Phantom 4 Pro)
Acqua Bianca: la bellissima cascata “bianca” - Foto Max Pozzo (Dji Phantom 4 Pro)
Sorgente Acqua Bianca: ritrovamento nuovo ingresso – Foto Vicky Franchini
Sorgente Acqua Bianca: nuova cavità in esplorazione – Foto Max Pozzo
Sorgente Acqua Bianca: ingresso nuova cavità sopra la sorgente – Foto Max Pozzo
carta geologica dell’area e posizionamento sorgente (da “Carta Geologica delle Prealpi Bresciane a sud dell’Adamello” – Istituto Di Geologia Università di Pavia – Scala 1:50.000)