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Come una maledizione!

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Si decide la nuova zona su cui lavorare al campo base sulla spiaggia di kalathas

Ieri sull’isola è stata un’altra giornata intensa, tutto il gruppo s’è dato un gran da fare, battendo il monte Gigilos palmo a palmo. Il paesaggio carsico è di quelli che lascia senza respiro e scatena l’immaginario dello speleologo che vi pone lo sguardo. Purtroppo ciò che sta sotto quella meravigliosa crosta rimarrà ancora celato. I numerosi buchi visionati chiudono troppo in fretta: detriti, frane fanno da tappo estinguendo ogni velleità esplorativa dei nostri amici.
Scendendo a valle che ormai le tenebre stavano prendendo il sopravento, Marco e compagni, seppur provati, decidono di raggiungere due alettanti cavità poste in parete che già avevano individuato. La muraglia è strapiombante e, come è naturale, tocca al prode Anello arrampicare. Non è facile, la roccia è assai friabile ma con grande destrezza riesce ad averne la meglio. Purtroppo la maledizione continua: si tratta solo di due relitti di galleria lunghi non più di 10-15 metri.
Stanchi,delusi, amareggiati sono tornati a Chania. Oggi hanno optato per una giornata di relax al mare per recuperare energie e morale. Hanno deciso di noleggiare un auto, non ce la fanno più a viaggiare in otto sul Nissan con i voluminosi bagagli.
Già dalla serata torneranno dalle parti del monte Pachnes, esattamente a NW di quest’ultimo. Domattina all’alba saliranno al rifugio Catsiveli (q. 1980 slm) da quelle parti sembra vi sia un’area carsica del tutto inesplorata. Questa sarà probabilmente la loro ultima carta, se la giocheranno fino in fondo.

Per finire anche oggi un aneddoto che riguarda la Vichi : scendendo lungo il sentiero è ruzzolata a valle centrando l’unico cespuglio, per giunta spinoso, di tutta la zona. Inutile dire che ha passato la serata facendosi togliere le numerose spine sparse su tutto il corpo… evidentemente l’eritema non le era bastato!

Gianni Garbelli


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