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Corchia Classic

Tutto incomincio’ un sabato sera di un mesetto fa. Al bar, infangati e sconsolati, dopo una giornata di scavo sul nostro carso, ed essere riusciti a proseguire per ben…1 metro, massimo 1 e mezzo…
Skizzo esterna: basta, sono stufo…. per una volta voglio andare a fare un giro, solo un bel giro, senza muovere sassi, voglio una grotta grande, larga e pulita!
Nessuno risponde, ma c’e’ gia’ chi condivide lo sbotto, e le rotelle incominciano a girare….

Sabato 16 febbraio
Siamo al bar della locanda Vallechiara, a Levigliani: l’obiettivo e’ raggiungere il fondo di sua maesta’ il Corchia.
Siamo in sei: Mauri, Stefano “Topo”, Veronica “Bagossa”, Beniamino “Bengj”, Mirko “Skizzo” e il sottoscritto.

Per la verita’ si rischia subito di perderne uno, quando candidamente il nostro Bengj ci spiega che la matassa da 200 metri dalla quale dovevamo tagliare alcuni degli spezzoni per l’armo e’ nel bagagliaio della sua macchina.
Peccato che la stessa e’ parcheggiata a Brescia Centro…ma non ci sono piu’ i soci GGB di una volta, cosi’ per Bengj, almeno per oggi, niente linciaggio.

Poiche’ la fortuna aiuta in questo caso non gli audaci ma gli sprovveduti, fra un insulto a Bengj e l’altro, notiamo che nel bar sono entrati altri due avventori, dall’aria tipicamente speleo.
Ciao, dove andate? Ma, ci rispondono con accento che piu’ toscano non si puo’, vorremmo andare a fare un giretto al fondo… pero’, causa influenze varie, siamo rimasti solo in due, e forse non abbiamo abbastanza corde per arrivarci…
A questo punto ho visto il viso del Mauri diventare semplicemente radioso. Se volete potremmo unire le nostre corde (anche a noi, sapete, fooorse ne mancano alcune…) alle vostre, e andare giu’ insieme…
Detto fatto, alla combriccola dei bresciani si aggiunge quella altrettanto simpatica dei sienesi Giacomo e Alessandro, e via, alle 12.30 il Serpente ci inghiotte.
Dopo l’anticamera del Pozzo Empoli la monotona sequenza delle passerelle del turistico, ma ecco, siamo gia’ arrivati al Pozzo della Gronda: la vera discesa inizia!
Mauri e’ nominato all’unanimita’ “armatore” ufficiale, e, dietro a lui, con strana (per il GGB) precisione svizzera, lo speleo che ha il sacco con le corde che serviranno per gli armi immediatamente successivi.
Gli ambienti grandi e puliti invocati da Skizzo ci sono, e che ambienti! Il marmo delle Apuane e’ semplicemente splendido, e li’ le sezioni si misurano spesso in decine di metri, non in decine di centimetri…ma non e’ che un preambolo: quando risalendo dal Lago Vidal sbuchiamo nei Saloni Fossili, semplicemente si resta sgomenti.
Una galleria lunga piu’ di 200 metri, larga in molti punti oltre 50…. stando al centro non si riesce neanche ad illuminarne le pareti. Una galleria talmente ampia che, lungo il suo sviluppo, troviamo i classici “omini” di pietra ad indicare il percorso ottimale.
Si ritorna al piano di sotto, sull’attivo, e la magia silenziosa della galleria fossile cede il passo alla rabbiosa, enorme forra nella quale il fiume Vidal, con frastuono assordante, si precipita. E noi lo seguiamo.
Mauri e Giacomo continuano ad armare, la dove serve… e per fortuna che alcune corde sono gia’ in loco: il computo delle corde trovato in Internet si e’ rilevato assolutamente inesatto per difetto: anche con l’apporto dei sienesi, rischiavamo di fermarci prima del fondo causa mancanza di materiale!
Invece ecco: la saletta, le scritte storiche sulle pareti, il Vidal che sparisce nella fessura terminale. Strette di mano. Autoscatto di rito con tutti i presenti.
Sono le otto di sera. Ora inizieremo a risalire. Certo, mancano ancora un bel po’ di ore prima di essere spettinati dal feroce vento gelido del cunicolo vicino all’uscita, ma questo non importa. Questo e’ uno dei momenti in cui si assapora semplicemente il piacere e la soddisfazione di essere arrivati li’, di aver potuto vedere il fondo di una delle grotte piu’ belle d’Italia.

Don

Pronti, partenza...via!

Il Serpente ci inghiotte

Il Pozzo della Gronda

l'armatore

In processione

Risalita ai Saloni Fossili

Ambientino nella forra del Vidal

Una delle cascate del Vidal

Autoscatto al fondo


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