Calbiga ore 23:50 di giovedì 9 aprile
Eccoci qua nell’accogliente lussuosissima casa affittata a Calbiga: 200 metri quadri di pavimenti di tek lucidato, cucina esagerata e un letto a testa! Sperando che i proprietari non si accorgano troppo in fretta del significato di un accampamento speleo…
Siamo reduci da una snervante pasquetta di preparativi in sede GGB seguita da una 3 giorni di viaggio pesanti come i 24 sacconi trascinati per ceck-in e furgoni vari: se la spedizione comincia nel momento in cui si pagano i biglietti, beh, quando si arriva a destinazione con tutti i bagagli, si è davvero a metà dell’opera!
Da Malpensa scalo ad Abu Dhabi poi finalmente Manila. Ieri sera onorata dalla solita cena a bordo strada ed abbondati brindisi. Qualcuno ha collezionato stoicamente le sue prime 15 San Miguel, ripagato però dalla splendida alba della città…
A colazione salutiamo anche gli amici francesi Marcel e Cate di rientro dalla loro spedizione a Samar che hanno parzialmente condiviso con il nostro Guido. Una sorta di passaggio di testimone tra abbracci e auguri tra chi a Samar ha dedicato ormai decenni di sogni.
Dal terminal 4, dopo un’oretta, una inquietante manovra del pilota AirAsia nell’avvicinarsi l’aereoporto di Tacloban (cioè a quella lingua di terra persa nel mare), ci ricorda la cronaca degli ultimi giorni!
Poi finalmente terra! Finalmente l’abbraccio di Guido, Joni ed amici con tanto di striscioni e collane di fiori!
Recuperato il bombolone d’ossigeno la tradizione ci impone una pantagruelica sbaffata di pesce da Ociò.
Ripartendo per Calbiga mancano solo 40km del solito viaggio filippino sfiorando persone, triclicli, bambini e camion sotto un cielo plumbeo bagnato da un ovvio acquazzone.
Mentre scrivo è già domani. Solo Benji, Davide un caffè e un Chivas aspettando di collegarci con il modem per raccontarvi il primo capitolo di quest’avventura. Allora buona lettura!
Matteo “Pota” Rivadossi