Calbiga, ormai ex Base Camp… venerdì 29 Aprile 2011 ore 22:59 (16:59 in Italia)
Non ho parole davvero. Rientrato oggi da Barruz con il grande Tristan raggiungendo Gigi che è qua da ieri a preparar casse, sto cercando ancora di capire cosa e come è successo ancora. Guido che è già in aeroporto con Lillo, Davide, Marc e il Gatto, per telefono mi ha fatto notare che una volta la ciliegina arrivava l’ultima settimana, ora l’ultimo giorno!
Ce l’abbiamo fatta, i complimenti sono reciproci, caro lolo (nonno)!
Dunque dove eravamo rimasti? Ah, sì, all’altro ieri quando dovevamo entrare in Sulpan Maliw per finire topografia ed esplorazione. A proposito, nel frattempo da Joni abbiamo saputo purtroppo che la grotta era già stata vista da Paul Marcel e compagni nel ’94, stimata per 4 km ma rilevata per 3. Panico, sms a Marcel che è irraggiungibile ormai perso in qualche foresta giù per la Taft. Poi, per non sapere ne’ leggere ne’ scrivere, abbiamo pensato bene di forzare nel nostro stile topografando 5 km in 2 giorni e soprattutto annusando una grossa diramazione al di là di uno stretto laminatoio: almeno 800 metri sfiorati correndo per poi abbandonarli ad un bivio. Vento forte, il nasino funziona ancora…
Ieri mattina mentre una bancas riportava il grosso del gruppo con Venus e Martz a Gandara, io, la mia dolorosissima micosi ai piedi e Tristan decidavamo di rimanere ancora un giorno nell’accogliente Barruz per dare l’assalto definitivo alla Maliw tale da giustificare la scelta di lavorare un buco in sostanza già visto anche se allungato di brutto.
Ebbene, sulla soglia della capanna, clamoroso cambio di programma semmai non fosse una novità. Troppo curiosi di capire quello che la nostra guida Nando mima a braccia ed occhiate. Dako bito, dako tubig! E grande pozzo e grande fiume siano! Per di più è solo ad 1 ora dalla barangay e visto che zoppico non sarebbe una cazzata…
In soli 20 minuti siamo all’ingresso: dolina di crollo, selva di colonne poi la galleria tagliata da un sotano da 70 m. Il fiume che si sente rombare da paura è solo una milionata di pipistrelli… Nando è sempre arrivato solo fino alla base della frana. Il buio nuovo è a monte, alla nostra sinistra, fatto da un chilometro di gallerie larghe fino a 50 metri che si inzuppano sdoppiandosi in un bel lago sifone. Al ritorno da un enorme salone entriamo nella follia di gallerie da urlo. Un altro chilometro con vari laterali e sfondamenti sull’attivo profondo ma corrente per poi decidere di ritornare indietro topografando una roba ormai impensabile per due persone. Il secondo ibingan della giornata, 3 metri buoni ben acciambellati, potrebbe essere un buon caposaldo…
Prima però risalgo i 3 metri della scusa di mollare e sono lungo una sezione gotica di 10 per 15 lunga 3-400 metri. Salone con la galleria che prosegue decisa ma tornare è l’imperativo contro ogni istinto anche se ormai cammino a 4 zampe. Tristan vorrebbe immortalarmi con la Gopro…
Stiamo partendo con la topo ( che fa rima perche con l’accento alla francese) quando succede qualcosa che ne’ io ne’ Tristan riusciamo ancora a spiegare: un rumore impressionante di animale che lotta per 10-15 secondi appena sopra di noi. I primi 2 centesimi di secondo sono comunque bastati per leggerci negli occhi ciò che ovviamente non poteva essere ne’ un serpente ne’ un pipistrello ma neanche un cinghiale… Chi lo saprà mai? Enchanted oppure bulalakao, ci direbbero i locali ma per noi è bastato a cagarci addosso…
Sotto la doccia di luce del sotano continuiamo verso l’avalle; l’ambiente è enorme. Ecco ancora il livello di base. Fermo e profondo. Tristan, guarda se trovi il filo di Gigi, per favore! E lui con la sua naturale impassibilità che mi dice: oui, il y a le fil de Gigi (anche lui con l’accento alla francese…).
E’ giunzione! Giunzione bellissima, così fuori programma e per questo così sorprendente! Giunzione tra il sifone di 80 m a -15 situato a monte del canyon esterno, Sulpan Lake che a sua volta è collegata alla sorgente Sulpan Barruz da un sifone di 60 m a -24.
Davvero un bel giochetto, ripeteva un Gigi tutto bello contento dopo un mese di attesa!
Ora il disegno è quasi completo: Manca solo il collegamento con il bestione della Maliw di sopra, chilometri di gallerie percorse da un fiume di 3 metri cubi che romba nelle nostre teste da solo 4 giorni ma ormai per sempre.
Una scusa per tornare a godere dell’accoglienza davvero commuovente di Barruz, della grazia delle 7 figlie del barangay capitain. Della magia di un altro finale già scritto.
Matteo Pota Rivadossi
Ricordiamo che è possibile inviare sms al satellitare della spedizione collegandosi alla pagina iridium ed inviando i messaggi al numero: +881632529859
English summary
Calbiga, now former Base Camp… Friday April 29th 10:59 pm (4:59 pm in Italy)
Yesterday morning while almost all the team people with Venus e Martz were coming back to Gandara, I and Tristan took the decision to stay a supplemental day for the final assault to Sulpan Maliw.
So, big plan change: our guide Nando leads us in front of a new entrance: crumble doline, pillar forest then a gallery cut by a 70 m sotano , then a Km of galleries up to 50 m wide and a beautiful pond sinkhole. Back from a huge hall we get in a gallery jungle: a new Km with many side galleries and breakthrough to active.
Then more : gallery with gothic section 10 by 15 3-400 m long.
In the sotano light we move downstream ; the room is gigantic. Again the base level. Tristan finds the line left by Gigi: Connection! Connection between the 80 m – 15 m sinkhole located upstream the external canyon, Sulpan Lake that is connected to the Sulpan Barruz spring by a 60 m -24 sinkhole.