Il 6 Gennaio di quest’anno sono tornato in Slovenia per la prima volta dopo la guerra nei Balcani.
Vi andai la prima volta da bambino con mio padre; allora faceva parte della Jugoslavia ed era necessario il passaporto. Le grotte di Postumia furono le mie prime grotte. Non avrei mai immaginato che sarei diventato speleologo (benché in tarda età).
Negli anni 80 e nei primi anni 90 le mie visite in Jugoslavia avevano per meta il mare d’Istria, scelto perché più economico dell’Adriatico. Abitudine interrotta da una guerra difficile da comprendere, bastarda come tutte le guerre.
E’ stato perciò con una certa emozione che ho attraversato nuovamente il confine per visitare da turista le grotte di San Canziano (Škocjanske Jame in sloveno), maestose e suggestive. La grotta del Silenzio e poi quella del Rumore provocato dallo scorrere impetuoso del fiume Reka (che vuol dire “fiume”) ci dicono già del senso pratico degli Sloveni. Che badassero al sodo l’avevo capito già nella trattoria di Kozina, dove camerieri un pochino obesi ti servono quantità di cibo che davvero non puoi finire.
Ancora più emozionante è stato attraversare il confine a piedi, una volta usciti dai 329 mt dell’abisso di Trebiciano (Jama Labodnica). Anton Frederick Lindner ne commissionò lo scavo nella speranza, anzi, nella certezza, di trovarvi l’acqua per Trieste e quindi di arricchirsi. Fu un sogno che assorbi tutte le sue risorse, fisiche ed economiche, senza che si riuscisse a portare in superficie l’acqua del Timavo.
E “dei Sogni” viene abitualmente chiamata la grotta Gualtiero Savi, a Draga Sant’Elia, sempre nel carso triestino. Per chi come me conta le grotte visitate ancora sulle dita delle mani, questa è senz’altro la più graziosa, con innumerevoli concrezioni che ti lasciano a bocca aperta. Esci, ma hai subito voglia di tornarci per accompagnarvi amici che se la sono persa.
Un caffè a Basovizza non poteva non spingere il pensiero alle foibe, giusto per ricordare che l’uomo è un animale ben strano, capace di atti d’amore e solidarietà incredibili, ma anche di crudeltà inenarrabili.
Le fonti del Timavo a San Giovanni di Duino e due passi sul sentiero Rilke, da Duino a Sistiana, di fronte al golfo di Trieste e riscaldati da un magnifico sole, hanno chiuso nel migliore dei modi una breve ma piacevolissima vacanza nella simpatica compagnia di Sandra & Massimo, Valeria & Marco, Eli & Silvio.
Massimo “Profe”
L’Abisso di Trebiciano:
La Grotta dei Sogni: