Riprendiamo la pubblicazione di notizie del Gruppo Grotte Brescia facendo il punto sulle spedizioni di fine 2010. Sentiamo “direttamente” dalla voce dei partecipanti, Ba e Vicky, come sono andate le cose:
B: Eccoci di nuovo qui sulle nostre spiagge, anche se iniziano ad essere poco affollate.. e si iniziano a bere te caldi.. Cari sito-scoltatori vi parlo, come agli inizi di Agosto in compagnia della carissima Vicky, nel tentativo di riassumere e raccontare le nostre esperienze durante le spedizioni che abbiamo vissuto in Abkasia e in Albania.
B: Allora Vicky com’è andata questa spedizione?
V: Carissimo Ba la spedizione è stata per me una bellissima esperienza: essere partita senza conoscere nessuno e convivere per 15 giorni con altri speleo è stato bello e particolare.. già il primo giorno mi son stupita quando ho conosciuto l’età di uno dei miei nuovi compagni di viaggio ed avventura: 16 anni.. wow.. un giovanissimo esploratore! Il 14 Agosto 2010, dopo un giorno di viaggio no-stop con un furgone, siamo arrivati alla cittadina di Lekbibaj dove, la mattina seguente, sono arrivati una decina di cavalli che servivano per il trasporto di tutto il materiale al campo base, distante circa 6 ore di cammino. Lassù a 800m slm il paesaggio è incontaminato, solo il rumore di qualche aereo mi riportava alla civiltà.. e tu che mi racconti? Come è iniziata la tua avventura?
B: Dunque, per tutte le informazioni che riguardano Krubera vi rimando al bellissimo articolo scritto da Matteo dove ci racconta le traversie necessarie a raggiungere la grotta più profonda del mondo. Nonostante qualche difficoltà, ed in modo molto rocambolesco, io sono passato dalla frontiera senza troppi guai, al contrario dei mie predecessori che dovettero affrontare problemi maggiori. Vorrei raccontavi piuttosto delle curiosità viste al campo..
V: Tipo? Che ti è successo?
B: Per prima cosa al campo erano presenti non solo gli speleologi ma intere famiglie con bimbi al seguito, anche di solo un anno e mezzo di età,
e si è creato un vero e proprio piccolo asilo dove, oltre ad intrattenere i bambini con disegni speleologici e piccoli lavoretti in carta (come lo speleo che sale sulla corda), si svolgevano anche gare di velocità di costruzione di nodi: immagine molto insolita per i nuovi campi italiani. Tornando a noi, ricordo che a Creta hai avuto dei rapporti molto particolari con l’ambiente naturale, è successo anche in Albania? Eh Vicky, Vicky.. sta giusto passando il carrettino dei gelati, faccio un salto a prenderne due, tu che vuoi?
V: Per me un cornetto grazie! Ok, parlo un po’ da sola. Stavo dicendo? Ah, si.. al terzo giorno di campo ho perso una ciabatta nel fiume (che è poi la risorgenza della grotta Zeze) e, nel tentativo di recuperarla, mi sono imbattuta in una bella vipera cornuta di due metri!! Per non disturbarla ho pensato di abbandonare la ciabatta ma fortunatamente il triestino Gino, impietosito, me l’ha recuperata. Oltre a vipere di tanti colori non ho visto altri animali. In compenso dopo tre giorni sono arrivati al campo uno sloveno ed un biologo macedone che si aggirava tra le tende a caccia di ragni. Tornando a Krubera, chi era la ragazza che aveva la mania del make-up???
B: E’ vero, sorprendentemente è stato al campo di -1450m, chiamato Sandy Beach, dove la bella Anastasia (25 anni) una volta entrata al campo si è scusata dell’aspetto disordinato ed ha passato una buona mezzora a farsi bella..
V: Ma -1450m non è anche il posto del famigerato sifone Bermuda?
B: Si, è proprio quello. Ho un ricordo molto emozionante di quel sifone un po’ angusto, lungo circa 7 metri, con l’acqua color caffè-latte dove sono stato costretto a passare in apnea perché a detta del Cavex Team le bombole presenti erano ormai inaffidabili.
E tu che mi dici? Anche nella Zeze ci sono sifoni?
V: Si, ce ne sono quattro, essendo quell’ingresso una risorgiva di troppo pieno. Abbiamo dovuto aspettare l’arrivo di Rok e il sub gigante Matej per capire se c’era una prosecuzione. Purtroppo dei quattro sifoni due sono collegati, uno si stringe troppo e nell’ultimo, dopo un dislivello di 24m il passaggio è chiuso da una frana. Io, invece, sono stata adottata dai triestini della Commissione Grotte Eugenio Boegan ed ho passato il mio tempo ad esplorare e rilevare soprattutto il ramo fossile. In 10 giorni effettivi di campo son salita a Zeze otto volte. La grotta distava dal campo 20 minuti circa con un dislivello di 100m. Ha un ingresso e gallerie enormi e, nel ramo attivo, c’era tanta aria che nei punti più stretti ti spegneva la fiamma della lampada ad acetilene! Impressionante.. Ma, Marco! Mi stai ascoltando?!
B: Perdonami ma stavo pensando che durante la spedizione, per due novelli speleo Krubera è stata un’uscita di fine corso e forse non si rendevano nemmeno conto della fortuna che hanno avuto. Il loro off-limit era -500m ma, a causa di un’emergenza alimentare, sono stati sparati in fretta e furia al campo di -1450m. Incredibile il modo con cui hanno raggiunto il campo perché, essendo tutti gli istruttori in grotta, via radio è stato inviato questo ordine: “Prendete 2 modul (sacchi già pronti con un quantitativo “x” di cibo) e ,da soli, raggiungete Sandy Beach (-1450m appunto!). Se non perderete mai di vista il cavo telefonico arriverete al campo.”. Io, che ero presente al loro arrivo, non dimenticherò mai le loro facce contente e soddisfatte per l’impresa e senza un’ombra di agitazione!
Ma quante persone erano presenti al vostro campo?
V: Dunque, la prima settimana eravamo in 11: io, 3 triestini, 4 sloveni, il biologo macedone con il suo accompagnatore sloveno e il nostro traduttore albanese Arjan.
B: Eri l’unica donna presente?
V: Si, per una settimana.. poi il giorno 21 sono arrivati altri 3 triestini, tra cui il presidente e capo spedizione Louis, il geologo Luca, altri 5 sloveni tra i quali una donna che si chiama Ines, Rok e il sub. Un totale quindi di 19 presenze. C’erano però altri obiettivi oltre a Zeze e non eravamo quasi mai tutti insieme: piccoli gruppi si spostavano in altre zone, a volte anche per qualche giorno. Da voi quanta gente c’era?
B: Difficile quantificare il numero esatto di presenze a causa dell’andirivieni continuo dal campo. Quando sono arrivato, infatti, il giorno 9 se ne stava già ripartendo un gruppo di spagnoli e la famosa spedizione portoghese di biologi. In ogni caso la media era di una trentina di persone. Più interessante è darvi un elenco delle spedizioni impegnate nel Caucaso, nonché dei loro obiettivi:
Gruppo | Nazione | Obiettivo |
Cavex Team | Russia,Italia,Spagna,Argentina,Francia,Portogallo | Approfondire il fondo di Krubera e trovare il secondo ingresso. |
Lituan Union | Lituania,Irlanda,Serbia,Francia,Ucraina | Approfondire il fondo di Krubera. |
UKr.s.a. | Ucraina | Esplorazione di gallerie nella grotta di Genrikmova Bezdna a -1110m. |
Mgu | Russia (università di Mosca) | Ricerca biologica all’ingresso di Genrikmova Bezdna. |
Bielorussian group Polish group cavex | Bielorussia ,Polonia | Nella regione di Misky Trog, nella grotta di Bretskaya Krepost. Esplorazione a -340m gallerie. |
Gruppo Samara | Nella grotta di Kuybysmevskaya . Cercano la giunzione con Genrikmova Bezdna. | |
Gruppo Ru.D.N. | Russia | Esplorazione di gallerie a -1240m nella grotta di Iliukminskaya. |
B: Voi, invece, avete avuto rapporti coi locali? E con gli sloveni com’era?
V: In 15 minuti di cammino dal campo si raggiungeva la casa usata, solo d’estate, da Pali dove con la moglie ci preparava pane fresco, miele e rakì (tipico distillato albanese) e sempre lui alla fine ci ha procurato dei cavalli per il ritorno. Non abbiamo mai avuto problemi nemmeno con i ragazzi mulattieri: durante i viaggi con il materiale, ad esempio, ci è capitato di perderci nel bosco perché i cavalli camminavano veloci ed era facile rimanere indietro.. nonostante tutto non è mai sparito nulla. Con gli sloveni “nema problema” (nessun problema). Triestini e sloveni si conoscevano già e, anche se inevitabilmente si formavano i “gruppetti”, si era tutti amici e si collaborava tranquillamente. Oltre ai problemi che ci hai esposto nell’ultima intervista telefonica ha creato altri problemi la presenza della spedizione lituana?
B: La convivenza in grotta con i lituani è stata difficile e pericolosa ma il rapporto umano è stato collaborativo: era immancabile, al passaggio di qualsiasi campo lituano o russo (sia in superficie che in grotta), l’offerta di un te caldo o addirittura di uno spuntino oltre a visite notturne nei due campi in superficie con condivisione vodka per cene e risate. Un altro problema causato dal sovraffollamento della grotta è stato il rischio nei campi interni soprattutto a Sandy Beach ,di infezioni batteriche obbligando i russi in accurate disinfezioni. La birra che stiam bevendo è proprio buona… Ahhh mi è dispiaciuto lasciare il gusto del Kavar caucasico: un distillato simile alla birra.l’ultimo l’ho bevuto durante il viaggio di ritorno. E il tuo di ritorno com’è andato?
V: Molto buona si la birra, ma non berla tutta tu! Alla bellezza del tragitto in traghetto sul lago artificiale di Koman si è contrapposta l’estenuante coda di 5ore e mezza (dalle 20 all’1:30 )sul confine Macedonia-Croazia condita dall’infezione di tutti e quattro del furgone di un virus che ci ha fatto star male per ore…alle 7 di mattina stavo ancora vomitando…
B: Anch’io al ritorno ho avuto qualche piccolo problema, ma poco male! Entrambi siamo ritornati dalle spedizioni molto carichi e con tanta voglia di tornare in grotta e esplorare!tu addirittura mi dicevi che sei già stata sul mitico Canin …
V: L’entusiasmo speleo è talmente alto che non mi son fatta scappare l’occasione ,dopo neanche una settimana dal rientro, grazie alle nuove conoscenze di poter andare ad esplorare in una zona tanto cara al GGB… ma questa è un’altra storia… Attento! Gesticoli sempre tanto quando parli che hai rovesciato la birra sul Gurmut…
B: Scusa scusa… Passami lo straccio che pulisco subito…
V: No ba! Quello non è lo straccio ma la mia maglietta da spedizione gentilmente offerta da Sport Land ;)
B: Scusa scusa… oramai ho già asciugato tutto.. ma parliamo dei risultati esplorativi della spedizione albanese
V: Bon la scorsa spedizione aveva lasciato in sospeso nella grotta Zeze:
- una strettoia con aria da allargare nel ramo fossile;
- l’esplorazione dei sifoni;
- l’esplorazione dei 2 rami attivi paralleli denominati ramo sloveno e ramo triestino fermi rispettivamente il primo su un‘arrampicata e l’altro in budelli su più livelli con aria spaventosa.
Quest’anno:
- La strettoia del fossile dopo averla allargata presentava oltre una zona allagata. Così il primo giorno di grotta uno dei sloveni senza muta si è fatto un bel bagnetto .ha raccontato quindi che dopo qualche decina di metri la galleria era intransitabile poiché troppo stretta.così quella zona è stata abbandonata fino verso gli ultimi giorni quando Piero(il sedicenne)si è messo la muta e trovato una finestra ha proseguito oltre. Alla fine si è fermato sullo stretto con aria da allargare;
- Il ramo degli sloveni è stato abbandonato il secondo giorno poiché la risalita del camino non ha dato nulla;
- Dei sifoni ne ho già parlato prima;
- Il ramo triestino invece continua ma per mancanza di gente e organizzazione non si è riusciti a proseguire. Rok è stato l’unico a spingersi bene in avanti ; si è fermato su una piccola risalita ma essendo da solo non si è fidato ad andare oltre;
- In 5 persone si son spostate in un’altra vallata dove c’era il campo dei faentini per cercar la grotta “perduta” del Boshit. Un giorno è stato speso per una vana ricerca. Il successivo l’hanno trovata ma il rilievo di un triestino stilato anni prima non coincideva con ciò che vedevano gli sloveni e per mancanza di materiale non son riusciti ad andare oltre;
- C’era poi bisogno di esplorare l’altipiano sovrastante e acquisire dati geologici per aver un quadro completo della zona e così è stato
Futuro:
- “Con tutta quell’aria non può finire così in ambienti stretti e complicati,DEVE celare ambientoni e poi con sopra un altipiano carsico che arriva a 2500mt…”. L’anno scorso avevano esplorato più di un Km mentre quest’anno solo poche centinaia di metri. Il morale al campo era basso ma la grotta Zeze và e anche per l’anno prossimo si prevede un’altra spedizione.
Hai qualcosa da aggiungere Bà per ciò che riguarda i risultati esplorativi e il futuro di Krubera?
B: Si. Aspetta, stanno bussando al vetro della nostra postazione…… come? Alzi la voce… c’è della vernice fresca? Cosa? Alzi la voce il vetro è spesso…. Via Nikolajefka? Ehm… non siamo di qua, chieda qui al bagno 47. Tornando a noi. Volevo aggiungere che si è anche lavorato dall’interno verso la superficie colorando l’aria per cercare di individuare un secondo ingresso di Krubera ma che alla fine non ha portato a nessun risultato. E per il futuro sarà probabile una spedizione a gennaio di 12 persone armati di retini per cercare di catturare e studiare dei pesci trovati sul fondo.
V: Ma dove te ne vai ora con quel tavolino da bar?
B: Penso che abbiamo annoiato abbastanza i nostri ascoltatori con tutto questo papiro.. volevo sfruttare quest’ultimo caldo per una surfata..
V: Bè allora salutiamo tutti e tutte ricordando che per tutti coloro che volessero arrivare a un livello tale da poter partecipare a simili spedizioni il 6 Ottobre inizierà il nostro corso. E questo, per ora, è tutto.
[Foto e video: Pino e Roberto Antonini] – NB: Per il rilievo di Spella Zeze e il diario della spedizione rimando al sito della Commissione Grotte Eugenio Boegan.