Attenendoci alle disposizioni ministeriali e ai comunicati della Federazione Speleologica Lombarda, lo scorso weekend abbiamo timidamente respirato un poco di aria ipogea.
Sabato 23 io e Max incontriamo, finalmente dopo questi duri mesi di lock down, un socio del GGB: Mak alias Stefano Maccabiani. Ci troviamo vicino a casa sua e saliamo sul monte Quarone (bassa Val Trompia) sia per dare un’occhiata a buchetti da lui scovati ultimamente, sia per rivedere delle vecchie grotticelle per un aggiornamento catastale. Saliamo al bus del Smansignì (351 Lo); alla base del breve pozzo (-11m) cerchiamo anche di capire se ci può essere una prosecuzione, ma oltre a disturbare ben 5 salamandre pezzate, tra i massi non si intravede alcun pertugio. Tornati in superficie ci si ributta in un buchetto lì vicino dalle dimensioni più ridotte per controllare eventuali prosecuzioni, ma nulla. Ci spostiamo poco più su al Büs de la Zeéra (288 Lo): l’ingresso nel fitto bosco, sprofonda per un metro in stretta fessura e si immette in una bassa galleria orizzontale; Entro per prima ma appena mi accuccio nella saletta un forte odore di urina selvatica e grossi escrementi in un angolo mi mettono in guardia. Dopo pochissimo infatti scorgo a 3 m da me il musetto inconfondibile di un tasso seminascosto dietro un sasso e, senza disturbarlo oltre, batto in veloce ritirata. Da segnalare quindi la non praticabilità di tale cavità almeno fino a quando il grosso mustelide la userà come dimora.
Domenica 24 altro gradito incontro con il nostro segretario Stefano Barbero detto Don; dopo i convenevoli, ci dirigiamo in località Tesio Sopra (Comune di Serle); dapprima rendiamo transitabile una strettoia in un buchetto trovato qualche settimana fa da Max e battezzato per il momento “STS”: trattasi di un breve pozzetto che si apre sul fianco di una dolina che scende per circa 7 m e che presenta una prosecuzione in una fessura, al momento intransitabile, alla base. Dopo le operazioni di rilievo ci spostiamo alla vicina 151 Lo ossia Büs del Manzù per visita e aggiornamento catastale. Il largo ingresso a voragine sprofonda per 20m in verticale senza ulteriori grosse diramazioni; Siccome si trova molto vicino agli sterrati che conducono ai vari capanni di caccia, giunti sul fondo del pozzo assistiamo schifati al triste scempio causato con molta probabilità da qualche incivile e ignorante abitante limitrofo: la china detritica è totalmente(!!!) ricoperta da rifiuti di varia natura, dimensione e pericolosità (le immagini parlano da sole). Questi delinquenti non si rendono nemmeno conto del gravissimo danno ambientale…e ora chi bonifica? Tristezza e rabbia. Risaliti dal malsano ambiente ci spostiamo in un’altra dolina più a Est dove sul fondo c’è una spiraglio dal quale fuoriesce decisa una bella e fresca aria. Spostiamo qualche bel masso fino a guadagnare 1 m di dislivello, ma il lavoro è ancora lungo per arrivare alla fessura soffiante (“Cellaria”). Da tornarci con più braccia da mettere al lavoro.
Vicky
FINALMENTE ripresa dell’attivita’! Dopo questo duro, durissimo periodo di preoccupazioni e sofferenze, con la voglia dirompente di riallacciare i contatti con i compagni di tante avventure ipogee e non.
Certo, quello che che abbiamo visto alla base del Büs del Manzù non e’ propriamente da considerarsi la massima ambizione per uno speleologo; d’altro canto si riprende a cercare nei boschi e a trovare pertugi da allargare, sperando sempre che si aprano su di un pozzo piu’ profondo dei metri di corda a disposizione….
L’augurio e’ che il bisogno di tornare ad una parvenza di normalita’ (e con esso alle attivita’ speleologiche che hanno reso famoso e grande il GGB) sia condiviso da tutti gli amici soci.
Don
Büs del Manzù
l'armo del pozzo
L'imondezzaio
Discarica abusiva di Eternit
come Alien, carcasse di animali
nonostante tutto, ligi al dovere si rileva
in risalita, si abbandona l'inferno
perche' le grotte dagli ingressi spettacolari devono essere vandalizzate?