[...] Nel mezzo della foresta tropicale
Ieri, il gruppo di Claudio, ha raggiunto ed installato il campo avanzato, a ben 10 ore di marcia dal campo base, nel mezzo della foresta tropicale.
Oggi sono entrati alla Robin’s cave ed hanno esplorato e rilevato tre Km di grotta. La grotta, stretta nel primo Km, è particolarmente acquatica, con laghi e passaggi semi-sifonanti. Per questo motivo è particolarmente pericolosa: basta poco a farla riempire d’acqua e fuori piove quasi tutti giorni (del resto è una foresta pluviale).
A valle la cavità continua, e domani cercheranno di proseguire.
Il gruppo di Matteo è andato a vedere il famoso salone da tre campi da calcio, scoprendo che in filippine giocano a pallone in spazi molto, molto ristretti: l’ambiente in questione è lungo solo 30 metri. Comunque hanno esplorato e rilevato quasi 1 Km di gallerie.
Domani si spostano verso Catbalogan per vedere la grotta conosciuta per 3-4-Km e che pare continui (vedi aggiornamenti precedenti).
Di seguito la nuova mail di Matteo appenta giuntami
Gianni Garbelli
Ciao a tutti con il massacrante viaggio di oggi si e’ conclusa la battuta nella zona nord est di Samar dove Frumencio ha avuto segnalazione della ormai famosa grotta dei tre campi da calcio. Presso la barangay di Sijlagod, giunti a bordo di moto fuoristrada guidate da centauri scalzi e solo dopo numeri da circo. Due le grotte esplorate, domenica una risorgenza di soli 200 m e ieri mattina un bel inghiottitoio temporaneo di circa 600. Ah, dimenticavo che la guerriglia ci ha avvertito della sua presenza con un paio di raffiche di mitra… poi un sordo lasciapassare perche’ tutti volevano che esplorassimo queste grotte. Scavando nelle contradditorie versioni la grotta dei tre campi pare essere da tutt,altra parte, pero’.
Scesi a Mapanas, direttamente sul Pacifico, abbiamo scarpinato 7 km per arrivare su un terreno promettentissimo di marmi e gnaiss in uno scenario da favola a cercare questa mitca cavita’: la guida ci avvisa che i precedenti esploratori sono penetrati per 24 ore sena tuttavia trovarne una fine. Magari, diciamo noi entrando in un anfratto cui segue un salone con diverticoli terrosi. Tutto qua’. La guida insiste che occorre forzare una strettoia. Io insisto che non c,e, una mazza. Lui ripete che in quel luogo magico da un momento all’altro potrebbe arrivare un bulalakao, una sfera di fuoco… E va be’, prima di picchiarlo ci buttiamo in acqua per un indimenticabile bagno.
Stamattina siamo partiti alle 3 del mattino: 2 ore di jeepney al limite del ribaltamento, 1 ora di lancia 2 ore di van e poi 7 di pullman straripante di gente. Io ho avuto pure la sfiga di avere ad altezza naso un filippino con evidenti pruriti al posteriore: da morire.
Adesso io, Guido Lorenzo, Nino, Joni e socio siamo nella simpatica Catbalogan aspettando domattina per rilevare ed eplorare una grotta da 4 km che stavolta esiste davvero!
Alla prossima