Sabato 10 dicembre, versante sloveno del Canin, pardon Kanin: un branco di irriducibili lascia la propria traccia sul bianco mantello vetrato da una gelida bora. La solita partitura da invernale vera per i pochi testardi affezionati, italiani (del Gruppo Grotte Brescia) e sloveni (di Capodistria, Tolmin e dintorni).
Una squadra esce dallâingresso di un BC 4 sepolto dalla neve dopo ben 24 ore di disostruzione dedicate alla prima fognosissima parte di questo malizioso regalo polacco. Unâaltra scenderà stracarica di materiali e pulsanti paranoie esplorative atterrando a -920 alla base di un P40. Sembrerebbe solo una punta speciale se non fosse che a metà di questo bellissimo cilindro si affacciano le gallerie Millenium, estremità dellâinterminabile Malaboka: è giunzione. Giunzione gridata a squarciagola fino ad impazzire.
âEâ giunta mezzanotteâ¦â?, intonano i furiosi. Anzi è passata da un quarto dâora anche qui, nella pancia sabbiosa della seconda traversata al mondo: 1320 metri e 10 km tra ingresso e ingresso e 1400 m di dislivello massimo. Ma si sa che i numeri sono solo ingrati perchè Malaboka e i suoi uomini meritano di più.
A prestissimo un resoconto dettagliato.
Matteo Rivadossi & C