Corrado Allegretti impegnato a rilevare
Il 9 Novembre 1922 Gualtiero Laeng fonda il Gruppo Grotte Brescia raccogliendo fisicamente l’eredità del Circolo “la Maddalena”. Due anni dopo, Laeng lascia Brescia per motivi di lavoro e le redini del GGB vengono lasciate a Corrado Allegretti che si distinguerà presto come uno dei più fervidi animatori della nascente speleologia italiana, prima di essere riconosciuto come vero padre della speleologia bresciana.
Corrado Allegretti
Allegretti, con altri nomi illustri del calibro di Leonida Boldori, Gian Maria Ghidini e Mario Pavan, svolse una fervida ed incessante attività speleologica e biospeleologica per più di trent’anni, topografando circa 400 cavità solo nella provincia di Brescia, corrispondendo sistematicamente con i colleghi operanti in altre aree (come per esempio il celebre Boegan), partecipando a convegni nazionali e regionali ed organizzando nel 1956 il 2° Congresso Lombardo di Speleologia.
Con la morte di Corrado Allegretti nel 1969, si chiuse un epoca memorabile del GGB: con lui si perse negli anni anche quello spirito “universale”, forse d’altri tempi ma insuperato, che concepiva l’esplorazione speleologica come forma rigorosa di ricerca scientifica.
Il suo grande carisma, comunque, sarebbe rimasto per sempre legato alla straordinaria mole di dati, agli splendidi disegni tecnici e naturalistici, alla bibblioteca storica da lui meticolosamente raccolta. Un bagaglio culturale che continuò a trasfondere entusiasmo negli speleologi bresciani che, con l’esplorazione del Fierarol di Vesalla (330 Lo) e sucessivamente dell’Omber en banda al Bus del Zel (247 Lo), inaugurarono una nuova importante pagina della speleologia nostrana.