Samar:
sono usciti alle quattro della scorsa notte da un lunga punta i “forzati” di Samar, esplorando un altro km di collettore fino ad alcuni passaggi semi allagati posti a livello del mare. Finora hanno topografato circa 3 km e ne mancano più o meno altrettanti. Se il collettore principale è difficile da esplorare, si spera in alcuni rami “secondari”. Si vedrà nei prossimi giorni. Oggi ha piovuto tutto il giorno, troppo pericoloso percorrere il collettore, Frizzi e Jacopino hanno perlustrato qualche ramo meno importante ma asciutto. Di ritorno al campo, i due, chiamati anche Frizzin Crusoe e Pino Venerdì, hanno pensato bene di perdersi e vagare per un po’ nella giungla. Gli altri nel frattempo ne hanno approfittato per stendere il rilievo.
Nel frattempo sono giunte alcune grosse segnalazioni dalle parti di Dolores River, dove pensano di trasferirsi una volta esaurite le possibilità nell’area attuale.
Sibuyan:
dopo l’ultima giornata persa in “grotte” insignificanti, sull’isola paradisiaca che esce prepotente da un mare di giada fino a bucare le nuvole sempre presenti sulle cime più alte, stanno aspettando la completa ed indispensabile fiducia della popolazione indigena. Gli occidentali vengono infatti guardati un po’ con sospetto perché è in atto una campagna contro alcuni tentativi, da parte di società straniere, di estrarre nichel dal sottosuolo. Finora le cose sembrano andare per il meglio ma bisogna procedere con un certo tatto.
Domani, con 8-10 ore di cammino, cercheranno di raggiungere una zona, sopra Cajidiocan dove sono state segnalate alcune grotte molto belle ed interessanti, a detta delle guide locali.
Rimane da raccontare un divertente aneddoto, tratto dalle avventure del dottor Rok: oggi, questi è andato in lungo e in largo a far fotografie e quando è tornato alla base per rivedere le sue opere, solo allora, s’è accorto che mancava la schedina di memoria nella digitale…
Gianni Garbelli